mercoledì 10 dicembre 2008

anelletti al forno (col forno! come dicono a palermo)



Mentre io vi scrivo di pasta col forno come si usa giu' a Palermo, fuori dalla finestra fiocca! Un paesaggio stupendo, che, quando vivevo giu' in Sicilia, potevo soltanto sognare!
Per un bambino palermitano, la neve e' un mito... qualcuno potra' persino pensare che sia una leggenda! Ricordo che avevo 8 anni... la neve fioccava fuori dalla finestra della mia stanza, mentre io ero a casa malata! avevo il morbillo! chiusa in casa, mentre fuori nevicava!
Ed oggi sono qui... ad Abbiategrasso... sommersa dalle neve e mi lagno perche' non posso andare a far la spesa....
Che buffo ^_^

Il piatto che vi sto proponendo e' tra i piu' famosi a Palermo: il vero simbolo delle feste, ma anche delle gite (siano esse in spiaggia o in campagna).
Ve la mostro prima dell'arrivo delle feste natalizie, perche' potrete preparare i vostri anelletti in anticipo per poi servirli al momento opportuno, terminando la cottura. Hanno un'ottima tenuta in cottura e si mantengono gradevoli a lungo.

La dedico con piacere ad Andrea Matranga, in onore delle nostre origini ;)

Ingredienti per 4 persone:
350 g di anelletti al forno
250 g di tritato di vitello
200 g di pisellini
7 dl di pomodoro passato
1/2 cipolla
1/2 carota
1 costa di sedano
1 po' di prezzemolo (secondo gusto)
1 po' di basilico (secondo gusto)
50 g di caciocavallo grattugiato
1 bicchiere di vino bianco secco
olio evo
burro 1 noce
pangrattato
zucchero
sale e pepe

Tritate per bene cipolla, carota, sedano e prezzemolo e fateli stufare in un tegame con 4 cucchiai di olio e una noce di burro. Aggiungete il tritato e lasciatelo rosolare senza bruciarlo e mescolando sempre. Sfumate col vino.
Aggiungete i pisellini, poi la passata e condite tutto con sale, pepe, basilico e un po' di zucchero (un cucchiaino o poco piu').
Lasciate cuocere mescolando spesso, facendo attenzione che non si asciughi (magari aggiungendo acqua se necessario) per circa 40 minuti a fiamma moderata.
Nel frattempo lessate la pasta e scolatela quasi cruda (in genere si richiede una cottura di 5 minuti contro i 13 richiesti in etichetta).
Conditela con il ragu' + 1 cucchiaio di caciocavallo grattugiato.
Versatela in teglie monoporzioni o intere imburrate e cosparse di pangrattato (eliminando l'eccesso con un pennello).
Ricoprite la superficie con altro pangrattato e il resto del caciocavallo e infornate a 200° per 40 minuti (non sotto al grill!!!)

5 commenti:

  1. Grazie che belle, invitanti... ma ricorda di dire che le devono scolare quasi crude perchè la prova del 9 dell' anelletto qual'è????? che non deve rompersi. un bacio siculo.

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  2. si va be e la ricetta? il maestro matranga è più preciso di te ;))

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  3. il commento sopra
    www.chefmarco.splinder.com

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  4. la devo risolvere questa cosa che non puoi lasciare il commento senza firmarti: ci studiero'!
    per la ricetta: attendi che sto pasticciando in cucina! ho ospiti "importanti" questa sera e uno non mangia i gamberi marinati: mo' che gli preparo di antipasto?
    30 cm di neve mi impediscono di raggiungere un supermercato per potermi sbizzarrire.

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  5. se sei una chef modello se non puoi uscire guarda la dispensa e inventa.... prosciutto salame formaggio... ad esempio puoi fare dei cannoli di grana ripieni con una pure di patate e noce moscata e sul piatto metti del salume
    www.chefmarco.splinder.com

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